Respirare è un gesto elementare, comune, imprescindibile. È ciò che ci tiene in vita, ma anche ciò che ci accomuna nella fragilità dell’esistenza. Ogni vita comincia e finisce con un respiro.
In questo progetto, sto cercando di catturare l’immateriale: raccogliere 777 respiri, uno per uno, da persone reali. Un’azione semplice e insieme impossibile, poetica e fisica. I respiri sono conservati in barattoli di vetro ambrato, etichettati con il nome di chi ha donato quell’istante d’aria.
È una collezione invisibile, simbolica e concreta.
Un archivio di presenze, di assenze, di passaggi.
Un gesto d’amore, una meditazione sulla memoria, sull’impermanenza, sul fatto che respiriamo tutti lo stesso respiro.
Viviamo attraverso l’altro, grazie al respiro dell’altro.
Siamo il respiro dell’altro.


Breathing is elemental, common, essential. It keeps us alive, but also binds us in the shared fragility of being. Every life begins and ends with a breath.
In this ongoing project, I’m attempting to capture the intangible: collecting 777 breaths, one by one, from real people. A simple act, and yet impossibly complex — poetic, physical. The breaths are stored in amber glass jars, each labeled with the name of the person who donated that moment of air.
This is an invisible archive, both symbolic and concrete.
An archive of presence, of absence, of transition.
A gesture of affection, a meditation on memory, impermanence, and the fact that we all breathe the same breath.
We live through others, because of the breath of others.
We are the other’s breath.



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